“Resto al Sud”, agevolazioni per giovani imprenditori

Un pacchetto di agevolazioni per i giovani imprenditori del Sud Italia, una misura che guarda al futuro. “Resto al Sud” è il nome del nuovo pacchetto di agevolazioni per sostenere concretamente l’imprenditoria giovanile: il decreto sud è stato varato dal Consiglio dei Ministri del 9 giugno 2017 ed è entrato in vigore il 21 giugno 2017. Che cosa propone nel concreto il pacchetto “Resto al Sud”?

L’incentivo Resto al Sud è destinato a giovani aspiranti imprenditori tra i 18 e i 35 anni di età residenti in Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, che abbiano avviato o intendono farlo una singola impresa o una società nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’industria e fornitura di servizi con sede legale o operativa in una delle regioni elencate e che non risultino già beneficiari nell’ultimo triennio di altre misure per l’autoimprenditorialità.

L’agevolazione si compone di un 35% a fondo perduto e il restante 65% come prestito a tasso zero riconosciuto dalle banche con la garanzia statale del Fondo centrale. Potranno quindi fare richiesta le nuove imprese, anche quelle che ancora devono costituirsi. Queste ultime dovranno farlo entro i 60 giorni successivi alla comunicazione positiva circa la fase istruttoria, formando un’impresa individuale, società o cooperativa. Al finanziamento “Resto al Sud” avranno accesso anche i giovani che, a seguito di bando pubblico, riceveranno in concessione terreni agricoli abbandonati o incolti.

Uno spettro quindi abbastanza ampio di destinatari potenziali. Il decreto “Resto al Sud” prevede anche la nascita delle ZES, le zone economiche speciali che interessano le aree portuali e quelle economicamente ad esse collegate.

Il pacchetto per favorire la crescita delle imprese del Mezzogiorno in “soldoni” prevede che siano disponibili fino a 200 mila euro per le società e 40 mila euro per i singoli individui.