Licenziamenti, nel mirino sempre gli under 30

Per i giovani trovare un lavoro è sempre più complesso. E anche conservare il posto è difficilissimo.

Un terzo delle piccole e medie imprese italiane e’ stata costretta a licenziare. E i più colpiti sono i dipendenti piu’ giovani. Nelle aziende fino a 20 addetti, la riduzione dell’organico ha infatti riguardato gli ultimi assunti.

Un’indagine dell’Adnkronos mostra come il 30% delle imprese dichiara di aver risolto uno o piu’ contratti di lavoro nell’ultimo anno e, fra queste, piu’ della meta’ ha sacrificato i rapporti piu’ recenti, che quasi sempre riguardano addetti under 30. Le prospettive sembrano pero’ indicare una frenata nell’emorragia di posti di lavoro.

Per quel che riguarda il 2014 scende al 20% la quota di piccole e medie imprese che pensa di dover ricorrere a tagli del proprio personale. Un dato che comunque segnala un trend di contrazione dell’occupazione nelle piccole e medie imprese anche per il prossimo anno. Per altro, solo una impresa su dieci si dice pronta a fare nuove assunzioni.

Tra le cause principali indicate per giustificare la decisione di licenziare prevale l’eccessivo costo del lavoro, indicato dal 70% delle imprese che hanno ridotto il numero dei propri dipendenti. Altrettanto allarmanti i dati che riguardano il lavoro in nero. Il 40% delle pmi interpellate ammette di aver fatto ricorso, nel corso dell’ultimo anno, a prestazioni di lavoro non regolari; una stessa quota pensa che possa essere costretta a farne uso nel prossimo anno.