Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat in Italia ci sono 150.000 posti di lavoro in impieghi che quasi nessuno vuole fare.
C’è grande richiesta di installatori di infissi (46%), falegnami (17%), panettieri (15%), camerieri, pasticceri, macellai, sarti, baristi, infermieri, informatici e operai specializzati. Il motivo della scarsa attrattiva di questi posti di lavoro è presto detta: sono lavori manuali con turni spesso di notte, oppure sono lavori per cui è richiesta una lunga specializzazione.
Sono circa 3 milioni in Italia i cosiddetti “inattivi”, ovvero le persone senza lavoro che hanno smesso di cercarlo percHè scoraggiati. Nel corso del 2012 sono aumentate soprattutto le donne inattive (+109mila unità sul 2011). Ma la quota più elevata di inattivi sono i giovani tra i 15-24 anni: rappresentano il 32,2% delle forze lavoro.