Jobs Act: ecco cosa cambia davvero

“Jobs act, jobs act, jobs act”. Se ne è sentito parlare tantissimo negli ultimi mesi, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e come nostro solito di fornirvi solo informazioni davvero utili e che possono realmente andare a impattare nella vostra ricerca lavoro. In primo luogo parliamo in italiano, jobs act vuol dire delega sul lavoro. Tra gli aspetti più interessanti del jobs act ci sono una nuova estensione degli ammortizzatori sociali, l’ introduzione del contratto a tutele crescenti con l’obiettivo (difficile, secondo noi) di dare una spallata finale a tutte quelle collaborazioni coordinate e continuative che toccano in sorte a migliaia di giovani nei più disparati settori.

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI – La novità più rilevante del jobs act, e quella che davvero potrebbe (in teoria) fare la differenza è il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio per tutti i neoassunti. Il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti nei sogni del governo potrà diventare nel futuro prossimo la modalità normale di assunzione, eliminando così dal tavolo tutte quelle decine di forme contrattuali che hanno creato solo danni ai lavoratori italiani.

DISOCCUPAZIONE – Il sussidio di disoccupazione sarà calcolato tenendo conto della «pregressa storia contributiva» del lavoratore con l’incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016, ndr) per quelli con le carriere contributive più rilevanti.

CONTROLLI A DISTANZA – Novità nella disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento. Il passaggio da una mansione all’altra diventa più semplice (con la possibilità anche di demansionamento). Sarà rivista anche la disciplina dei controlli a distanza dando la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro.

CASSA INTEGRAZIONE – Non si potrà più autorizzare la cig in caso di cessazione “definitiva” di attività aziendale. Questo per assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del dipendente. Verranno anche rivisti i limiti di durata del sussidio (adesso il tetto è di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria) e sarà prevista una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano. L’obiettivo dichiarato è la riduzione delle aliquote di contribuzione ordinarie (ora all’1,9% della retribuzione) con la rimodulazione delle stesse.

NO VACATIO LEGIS – Una novità di buonsenso, in pratica legge e decreti delegati entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta, senza altri ritardi burocratici d’altri tempi.

RAZIONALIZZAZIONE INCENTIVI ASSUNZIONE – Viene istituita un’Agenzia nazionale per l’impiego e si punta a semplificare e razionalizzare le procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro al fine di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. L’obiettivo sarà quello (ambizioso) di svolgere tutti gli adempimenti per via telematica.