Concorso 140 posti all’Agenzia delle entrate: arrivano i ricorsi

Tutto (o quasi) da rifare. In 10.000 si erano presentati al concorso dell’Agenzia delle entrate che prevedeva l’assunzione di 140 funzionari tecnici. La notizia dell’ultim’ora è che il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di due partecipanti alla prima prova. I due sono stati riammessi e grazie a questo hanno potuto partecipare alla seconda. Ora è inevitabile che si siano degli sconvolgimenti nel concorso per 140 funzionari tecnici all’Agenzia delle entrate. Infatti potranno fare ricorso tutti i partecipanti al concorso, chiedendo di ripetere la prova. Ma che cosa ha spinto il Tar a questa clamorosa decisione?

ASSUNZIONI 2017 AGENZIA DELLE ENTRATE

I fatti sono i seguenti: le due persone che hanno vinto il ricorso avevano ottenuto un punteggio superiore a 24/30 nella prima prova a risposta multipla (indicato come punteggio minimo dal bando) ma nonostante ciò erano stati esclusi dalla seconda prova perchè solo i primi 500 in graduatoria potevano accedere alla fase successiva. Il Tar del Lazio con il decreto d’urgenza n. 6348/2014 ha dato ragione ai due partecipanti che avevano puntato sulla legittimità del punteggio minimo di 24: nel pubblico impiego la soglia dell’idoneità nelle prove scritte è fissata in 21/30 dall’art. 7 del D.P.R. 487/1994 quindi ben al di sotto di 24 indicato dal concorso. Ora in pratica per quel che riguarda il concorso per 140 funzionari tecnici all’Agenzia delle entrare tutti quelli che hanno ottenuto un punteggio di 21/30 o superiore possono ricorrere. Ne vedremo delle belle.

I legali spiegano molto chiaramente che “è illegittima la previsione del bando che limita l’ammissione alla seconda prova ai primi 500 candidati che abbiano riportato il punteggio di almeno 24/30. Elevare la soglia da parte dell’Amministrazione come avvenuto in questo caso significa sbarrare ingiustificatamente l’accesso ai successivi gradi del concorso. Alla luce poi della funzione di sfoltimento della platea dei concorrenti pare inoltre illegittimo il contingente di 500 unità, a prescindere dalla soglia. Per tali ragioni il Tar del Lazio ha accolto la nostra istanza e riammesso alla seconda fase del concorso i nostri due clienti”.

Non è tutto. Nelle prove potrebbero esserci state anche alcune evidenti irregolarità, sempre secondo gli avvocati: “Qualcuno ci ha riferito che a fine prova la scheda con le risposte ai quesiti non sarebbe stata sigillata e che la scheda anagrafica non sarebbe stata addirittura neanche imbustata; se tale fatto dovesse trovare riscontro nei verbali d’aula, vi sarebbe la violazione dell’art. 14 del D.P.R. 487/94 che, invece, prescrive che entrambi i documenti debbano essere obbligatoriamente imbustati e sigillati. Nel frattempo, inoltre, si è svolta la seconda prova ed è stata pubblicata la graduatoria dei 140 candidati che inizieranno il tirocinio “tecnico pratico” (ultimo step prima dell’assunzione). E in questa occasione il vizio iniziale riscontrato dal Tar (inerente al punteggio) non è stato sanato. Per questo siamo sicuri che tutti i diecimila partecipanti, da oggi in poi, possano legittimamente chiedere immediatamente al Giudice Amministrativo un provvedimento e ottenere la ripetizione del concorso”.

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