Come aprire un food truck

Come aprire un food truck? Quali sono le pratiche, i costi e le cose da sapere per aprire un food truck di successo? Spopola in Italia e non solo la moda dei Food truck, i camioncini itineranti che vendono street food ma solo di qualità, dagli arrosticini ai panini, passando per panelle, arancini, polpette, bombette pugliesi e focacce. Cosa bisogna assolutamente sapere in termini di costi e di tempo per il disbrigo delle pratiche burocratiche?

Come aprire un food truck

Per qualsiasi progetto di food truck in tutto mettete in conto dai 20 ai 40 mila euro di investimento, tuttavia per i progetti più estrosi e frutto di inventiva magari commissionati a professionisti di lungo corso si possono raggiungere anche gli 80 mila euro (invece un tradizionale gazebo per il cibo di strada prevede un investimento medio dai 5mila agli 8-10mila euro tra furgone di appoggio, struttura e attrezzature professionali per la cucina, frigoriferi, piani di appoggio, pulizia, lavamani, illuminazione, grafica promozionale e via dicendo).

Un’idea senz’altro vincente e di stile è quella di modificare la struttura esistente di vecchi mezzi delle varie marche: dall’Ape Piaggio o il Porter, Al furgone cabinato su base Ducato o Iveco o Mercedes ma anche il Citroen HY o il bellissimo pulmino Volkswagen T1 o T2, quello che negli anni settanta veniva decorato con fiori e preso di mira dagli hippies di tutto il mondo e la lista potrebbe proseguire quasi all’infinito perché c’è spazio per creativi in questo settore.

Ma per aprire un food truck non basta il mezzo (e la passione per la cucina): bisogna infatti considerare anche i costi dell’espletamento delle procedure burocratiche e di acquisizione della licenza e del requisito attraverso corsi professionalizzanti: tutti a pagamento anche quelli. Per tutto ciò si deve preventivare una cifra dalle 300 o anche 500 euro in su.

Aprire food truck

Il primo passo da compiere è però possedere una licenza/autorizzazione amministrativa per l’esercizio del commercio su aree pubbliche. Tale attività può essere svolta su posteggio fisso o in forma itinerante.

Per capire se l’idea è praticabile, andate al vostro Comune: si parte sempre da lì. Dovrete infatti richiedere l’Autorizzazione amministrativa al Comune, dimostrando di possedere i requisiti morali e soggettivi previsti dalle norme di settore e quelli professionali che servono per il tipo di commercio che si intende intraprendere. In caso die sito positivo potrete richiedere l’apertura della Partita IVA all’Agenzia delle Entrate, aprire una posizione presso INPS e INAIL e procedere all’iscrizione alla Camera di Commercio. Farsi seguire da un commercialista è, se non essenziale, altamente consigliato.

Nella foto, un food truck di Toronto, Canada (torontofoodtrucks.ca)