“Scuola, stipendi bloccati ai neoassunti”

Scuola e assunzioni, ancora polemiche. “Le 69mila assunzioni decise dal Consiglio dei Ministri hanno un prezzo non indifferente: quello del mancato adeguamento stipendiale di tutti coloro che verranno immessi in ruolo nel prossimo triennio”. Lo comunica l’Anief citando il decreto approvato ieri dal Cdm nella parte in cui si indica la necessità di avviare “una specifica sessione negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della scuola, che assicuri l’invarianza finanziaria”. “Da parte del Governo dunque – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – vi e’ la chiara volontà di assumere personale e mantenerlo per un tempo congruo con lo stipendio bloccato a circa 1.200 euro al mese. Addirittura inferiore a quello che docenti e Ata percepiscono oggi da precari”

Secondo Pacifico, vi sarebbe “una leggera flessione dello stipendio dovuta, una volta assunti in ruolo, all’aumento delle trattenute fiscali e previdenziali. E questa situazione rimarrà tale per diverso tempo. Inoltre, anche se i dipendenti, in caso di ricorso, dovessero ottenere l’adeguamento, il pagamento non sarebbe comunque retroattivo. Quindi si tratta di mancati aumenti irrecuperabili”. L’Anief contesta anche un’altra parte del provvedimento: “la stima di assunzioni fornita dal Governo e dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, e’ relativa alle attuali vacanze di posti e alle ipotesi di pensionamento. Che potrebbero anche variare. Purtroppo pure in negativo. Facendo ridurre, in tal caso, il numero di immissioni in ruolo. Evidentemente non e’ bastato all’amministrazione quanto accaduto questa estate con il concorso a cattedra, con migliaia di posti spariti nel nulla a causa di errori tecnici di programmazione, un’ulteriore “stretta” agli organici e il blocco del turno over imposto dalla riforma Fornero”. “In base a quanto stabilito a Palazzo Chigi, inoltre, gli istituti con meno di 900 alunni verranno accorpati. E perderanno il dirigente scolastico”, prosegue l’Anief.

“Anziche’ aggirare la sentenza della Consulta – commenta Pacifico – sarebbe stato sicuramente piu’ opportuno ripristinare il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni. Annullando quella norma che ha già prodotto la soppressione di almeno 1.500 istituti scolastici”