Scuola, stabilizzazione in vista per 250mila precari

Un giorno storico, a suo modo, per la scuola italiana. Dopo cinque anni di battaglia legale la Corte di Giustizia Europea ha stabilito la stabilizzazione del personale precario della scuola in Italia, purché abbia svolto almeno 36 mesi di servizio. Il nostro paese avrebbe infatti a lungo violato la Direttiva CE del 1999 imponendo il rinnovo di contratti a tempo determinato per coprire i posti vacanti d’insegnamento, in assenza di ragioni oggettive. Quante sono le persone toccate personalmente dalla nuova sentenza? La sentenza riguarda 250mila persone che possono chiedere la stabilizzazione e risarcimenti per 2 miliardi di euro.

Molto probabilmente infatti migliaia di lavoratori della scuola se si rivolgeranno a un tribunale del lavoro italiano, con questa sentenza europea che fa giurisprudenza, saranno certamente assunti. Il numero di insegnanti precari che sono stati in cattedra più di tre anni è stimabile tra le 250 e le 300 mila persone. Comprensibile la soddisfazione che si respira nei sindacati. Flc Cgil: “Finalmente le ragioni dei precari – stabilità del lavoro e equa retribuzione – sostenute dalla FLC CGIL anche in migliaia di ricorsi sono state riconosciute alla luce del sole. Quando accadono questi fatti siamo orgogliosi di sentirci europei”. Marcello Pacifico, presidente dell’Anief: “La sentenza arriva a distanza di quasi cinque anni da quando l’Anief avviò la vertenza sovranazionale e dopo migliaia di ricorsi presentati nei tribunali del lavoro italiani, che si vanno a sommare alla miriade di denunce pervenute alla Commissione Europea”.

Ha commentato la sentenza anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: “Il precariato è una piaga e una patologia tutta italiana. I contenuti del nostro futuro decreto sono anticipatori rispetto a quello che ha indicato la Corte europea. Presenteremo alla Commissione europea le misure che l’Italia ha attivato con una certa tempestività”.