Maxi-concorso in vista: 500mila assunzioni pubblica amministrazione

Quando mancano ormai soltanto pochi mesi dalle elezioni politiche circola sempre più insistente la voce di un maxi-concorso nella Pubblica amministrazione, che servirebbe gestire circa mezzo milione di assunzioni, l’equivalente del numero di pensionamenti attesi nella stessa Pa sui prossimo 4 anni. Una notizia che, se confermata, sarebbe davvero importante. Tanti i giovani che attendono concorsi nella pubblica amministrazione in tutte le regioni italiane, da nord a sud.

500mila assunzioni pubblica amministrazione

Procediamo con ordine: come è nata la voce? Chi è stato il primo a parlare di un maxi-concorso per 500mila posti nel pubblico impiego? Il sottosegretario al ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, durante la Festa dell’Unità, ha parlato anche di come si presenti in questa fase storica una “occasione straordinaria” per far entrare i giovani. Il premier Paolo Gentiloni ha assicurato che si cercherà sfruttare al massimo i margini aperti dalla maggiore crescita. Saranno “poche le misure possibili”, ma ha assicurato che riguarderanno il lavoro, i giovani, appunto, e l’innovazione nell’impresa. E lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha ribadito che “le misure a favore dei giovani sono una delle priorità del governo”.

Maxi concorso nel pubblico impiego

Come fare per governare il grandissimo turn over di circa 500mila posti, che si renderebbero vacanti sul prossimo quadriennio? Le polemiche sono già iniziate Ma quasi subito sono iniziate anche le polemiche; il presidente della Commissione lavoro del Senato e ex ministro, Maurizio Sacconi: “Si evidenzia ora ancor più, con l’annuncio di un maxi concorso per l’accesso alle Pubbliche Amministrazioni, la assenza di un approccio ‘industriale’ ai processi di riforma. Le nuove tecnologie digitali, che hanno già trasformato un terziario simile come banche e assicurazione, avrebbero dovuto indurre il ripensamento delle funzioni pubbliche e della loro organizzazione”. “Il reclutamento non può limitarsi quindi alla sostituzione di alcune figure obsolete con altre più moderne ma dovrebbe corrispondere alla riduzione qualitativa del peso dello Stato – ha aggiunto Sacconi – affinché il meno generi il più per l’economia e la società. Meno lavoratori, meglio qualificati e meglio retribuiti potrebbero garantire finalmente un new government”. C’è anche un altro problema, sollevato dalla Cgia di Mestre. “Prima di dar luogo a nuovi assunzioni – dice il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – la Pubblica amministrazione azzeri i debiti commerciali contratti con le aziende fornitrici che, secondo le stime della Banca d’Italia, ammontano a 64 miliardi di euro, di cui 34 ascrivibili ai ritardi nei pagamenti”. Una “piaga”, quella dei mancati pagamenti, che secondo la Cgia continua a mettere in difficoltà moltissime imprese private in tutta Italia.

Aziende che assumono 2018

Vi terremo aggiornati su tutte le novità riguardanti i concorsi nella pubblica amministrazione nei prossimi mesi. Vi consigliamo intanto di non perdere la nostra guida sulle aziende che assumono nel 2018 in Italia.