Allarme disoccupazione al Sud: tutti i dati

I numeri sono da capogiro, in negativo. In Puglia, nel 2012, ci sono state 634mila persone che, pur volendo lavorare, sono state sostanzialmente inutilizzate. 230mila sono disoccupate, 344mila sono forze di lavoro potenziali, 32mila sono sottoccupati part-time e 28mila sono cassintegrati. Sono dati contenuti nel rapporto ‘Puglia in cifre 2012’, realizzato dall’Istituto pugliese di ricerche economiche e sociali (Ipres).

“Queste persone – si leg nel rapporto – rappresentano il 43,2% delle forze lavoro in Puglia nel 2012, di cui il 15,7% sono disoccupati, il 23,5% sono forze lavoro potenziali, il 2,1% sono sottoccupati, e l’1,9% sono cassintegrati”. “Mentre a livello nazionale le forze lavoro potenziali in percentuale sulle forze di lavoro” effettive “superano di due punti percentuali il tasso di disoccupazione – rileva l’Ipres – in Puglia nel 2012 tale differenza è di circa otto punti percentuali: 23,5% forze lavoro potenziali contro il 15,7% del tasso di disoccupazione”.

Il disagio è enorme tra i giovani laureati, tra i 20 i 34 anni, che rappresentano il 68,1% del totale del capitale umano qualificato ma non utilizzato. Le prospettive sono drammatiche: tra il 2013 e il 2016, quasi tutte le regioni del Sud e delle isole vedranno in media una ulteriore riduzione degli occupati, a eccezione del Molise e della Sicilia. Quella messa peggio è la Campania, dove la perdita di posti di lavoro potrebbe sfiorare il 2% annuo, mentre in Calabria, Puglia e Basilicata la perdita di occupati si aggirerà tra il -0,6% e il -0,7% annuo”.